Sono tre atteggiamenti decisivi anche per il cammino della comunità del Seminario che è chiamato a formare presbiteri-discepoli e missionari. In particolare Papa Francesco ha esortato a “condividere con il cuore, perché la vita presbiterale non è un ufficio burocratico né un insieme di pratiche religiose o liturgiche da sbrigare. Essere preti è giocarsi la vita per il Signore e per i fratelli, portando nella propria carne le gioie e le angosce del Popolo, spendendo tempo e ascolto per sanare le ferite degli altri, e offrendo a tutti la tenerezza del Padre. I giovani non hanno bisogno di un professionista del sacro o di un eroe che, dall’alto e dall’esterno, risponda ai loro interrogativi; essi sono attratti piuttosto da chi sa coinvolgersi sinceramente nella loro vita, affiancandoli con rispetto e ascoltandoli con amore. Si tratta di avere un cuore colmo di passione e compassione, soprattutto verso i giovani”.